Sia santificato il tuo Nome
1 Come
riportato nell�evangelo di Matteo, in una certa occasione Ges� sal� sul monte ed
incominci� ad ammaestrare i suoi discepoli. In quella gloriosa occasione Ges�
introdusse il suo discorso, conosciuto come �il sermone del monte�, dicendo:
�Felici sono
coloro che supplicando chiedono per lo spirito, perch� di loro � costituito il
regno dei cieli�. �μακάριοι οὶ
πτωχοὶ
τῷ πνεύματι, ὅ̓τι αὐτῶν
ἐστιν ἡ βασιλεία τῶν
οὐρανῶν�.
Ai
discepoli che lo stavano ascoltando, e che certamente facevano parte di �coloro che supplicando chiedono per lo spirito�, Ges�
indic� una delle cose pi� importanti per costruire e mantenere una intima
relazione con il Padre celeste. Che cosa? Quello che leggiamo in Matteo
capitolo 6 versetti dal 6 al 10 ci fa comprendere che il
mezzo per conseguire questo � la preghiera, perch� la preghiera ci mette in
diretto contatto con il Padre. Leggiamo: �Ma tu,
quando preghi, entra nella tua stanza, e chiusa la porta, rivolgi la tua
preghiera al Padre tuo in privato, ed il Padre tuo, che vede nel privato, te ne
dar� la ricompensa�, e continu� dicendo: �Voi
dovete pregare cos�: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo
nome � ��.
In
questa preghiera modello che Ges� insegn� ai suoi discepoli, noi compresi, mette
al primo posto quello che � della massima importanza per stabilire una intima
relazione con il Padre, quando dice:
�Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo
nome�.
�
Πάτερ ἡμῶν ὁ ἐν
τοῖς οὐρανοῖς· ἁγιασθήτω
τὸ ὄνομά σου·
�.
2 Quindi, per stabilire una intima relazione con il Padre, per i discepoli
di Ges�, � della massima importanza santificare il suo Nome. Malachia come
riportato al capitolo 3 versetti 16 e 17 del suo libro, profetizz�: �In quel tempo, quelli che hanno timore di Yah�h parleranno
fra di loro, ogni uno con il suo prossimo, e Yah�h rivolger� a loro la sua
attenzione e li ascolter�, ed un libro di memorie si scriver� davanti a lui, per
conservare il ricordo di quelli che rispettano a Yah�h e pensano al suo
nome. �Essi certamente
diverranno miei �, dice Yah�h delle moltitudini, �nel giorno in cui produrr� una
speciale propriet�. E di sicuro mostrer� loro compassione, proprio come un uomo
mostra compassione al figlio suo che lo serve�. Ma come si pu�
santificare o pensare in ci� che non si conosce? � per questo che Ges� ritenne
necessario insegnare ai suoi discepoli il santo nome del Padre. Giovanni nel suo
evangelo riporta che Ges� in preghiera disse: �Ho
fatto conoscere il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo ... ... ho
fatto conoscere loro il tuo nome e lo far� conoscere�. (Giovanni
17:6,26)
3 Ora
possiamo chiederci, non erano tutti ebrei quei primi discepoli? Perch� era
necessario far conoscere loro il nome del Padre? Non riportavano le sacre
Scritture 6.828 volte il nome di Dio? La ragione fu quella che fra gli ebrei
nacque una superstizione secondo cui non si doveva pronunciare il nome di Dio,
per una erronea interpretazione del comando divino in Esodo 20:7 e Deuteronomio
5:11, �Non pronuncerai il nome di Yah�h tuo Dio
invano�. L�errore si trova nell�interpretazione della parola ebrea �La-shua'�, il cui significato non � quello di
proibire, ma come spiega il lessico ebraico di Koehler e
Baumgartner, in realt� significa: �pronunciare un nome senza motivo . . . usare erroneamente
un nome�. Quindi questo comandamento non vietava di usare il nome di Dio
ma, piuttosto, di farne un uso errato.
A
causa di questa superstizione, quando incontravano nella lettura della Scrittura
YHUH leggevano al suo posto �Adonai� o �Eloim�. YHUH si leggeva
Adonai (Signore) quando nel testo era solo, e si leggeva Eloim (Dio) se davanti
c�era gi� scritto Adonai, per non ripetere due volte
Adonai.
4 Per� l�uso del nome di YHUH
era usato comunemente, naturalmente con il dovuto rispetto, durante il tempo del
Tan�kh (Antico testamento), ed � dimostrato ampiamente dall�archeologia.
Una tavoletta di argilla datata 595 � 570 a.C., trovata vicino alla porta di
Istar, nell�antica Babilonia, rivela la presenza dei membri della casa reale di
Giuda quali prigionieri in Babilonia, e contiene una lista di provvisioni
alimentari per i principi e gli artigiani prigionieri. Questa lista include
�Yahukin, re della terra di Yaud�.
Dimostrando che il nome di Dio era usato normalmente, Yahukin infatti significa:
�Yah�h innalza�
(1
sila = 0,84 litri)
5 Nel
maggio del 1893, durante la rimozione dei detriti dalle antiche rovine di
Nippur, un gruppo di operai fece una scoperta sorprendente. Sepolti sotto le
macerie hanno scoperto 730 tavolette di argilla, scritte in aramaico mediante
alfabeto cuneiforme sillabico, erano parte di un archivio appartenente alla
famiglia Murashu di Nippur che visse nel quinto secolo a.C.. (H.V. Helprecht, The Babylonia Expedition of the University
of Pennsylvania. Series A: Cuneiform Texts, vol. ix, 1898. p 13.) Nelle seguenti tre
tavolette � scritto: �Yah�h � Dio�.
Dimostrando che l�uso del nome era comune a quel tempo.
6
Negli anni dal 1932 al 1938, una missione archeologica inglese, negli scavi
delle rovine del corpo di guardia della porta principale della citt� di Lachis,
ritrovarono 21 ostraca o frammenti di terracotta con iscrizioni en ebraico,
risalenti al tempo della conquista babilonese del 586 a.C., che contengono messaggi
urgenti scritti da Hosha-Yah, ufficiale di un avamposto presso Gerusalemme, a
Ya-ush comandante della guarnigione di Lachis, nei quali esprime la sua
preoccupazione per l�avanzare dell�esercito babilonese. Degli otto frammenti
leggibili, sette cominciano con un saluto come questo: �Al mio signore Ya-ush. Faccia pervenire Yah�h al mio signore
annunci di pace giorno dopo giorno!� In totale, il nome di Dio ricorre
undici volte nei sette messaggi, a evidente conferma del fatto che il nome di
Dio era usato regolarmente nella vita quotidiana.
7
Poich� l�uso del nome di YHUH, come abbiamo potuto comprovare, era comune in
tutti i luoghi al tempo del Tan�kh (Antico testamento), quando ebbe
inizio questa superstizione? Secondo il Talmud, a partire dall�anno 300 a.C.,
Simone il giusto, sommo sacerdote del tempo dei Tolomei, smise di usare il nome
di Dio nelle benedizioni. (Talmud: Yoma 49b) Pi� tardi, era usato,
solamente nel Tempio, come dice la Mishn�: �Nel Santuario si pronuncia il nome cos� come sta scritto,
per� nelle province solamente con un eufemismo�. (Talmud:
Sotah 7:6; Sotah 38b; Tamid 7:2) Lo
storico del primo secolo, Giuseppe Flavio, fa riferimento alla
proibizione di usare il nome di Dio. Scrivendo circa gli avvenimenti descritti
nel capitolo 3 di Esodo, dice: �Quindi Dio dichiar�
il suo santo nome a Mos�, nome che mai era stato dichiarato anteriormente agli
uomini, riguardo al quale non mi � assolutamente permesso pronunciarlo�.
(Antichit� Giudaiche 2: 12:4)
Fino al 2� secolo d.C. nel testo ebreo senza vocali (ketib)
sempre si � letto Adonai o Eloim. A partire dal 2� secolo i massori o soferin
aggiunsero le vocali al testo (ketib) che prese il nome di testo
masoretico. I Massori aggiunsero al
Tetragramma YHUH le vocali di Adonai o di Eloim per suggerire la scelta della
parola sostitutiva, secondo la regola chiamata �ker��, che significa:
�� scritto cos� � ma leggerai cos� �� E cio�: �se trovi �a� leggerai Adonai, e se trovi �e� leggerai
Eloim�.
Al tempo di Ges�, il testo delle Scritture che si leggeva, sia
nel Tempio che nella Sinagoga, era il Ketib, ossia il testo consonantico, ed era
in vigore la regola di leggere il Tetragramma Adonai o Eloim, per questo fu
necessario che Ges� facesse conoscere il nome del Padre ai discepoli. �Ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo far�
conoscere�. (Giovanni 17:26)
8 l'influsso della filosofia
greca contribu� a radicalizzare la superstizione riguardante il nome di Dio.
Filone, per esempio, filosofo ebreo di Alessandria, all'incirca
contemporaneo di Ges�, sub� l�influenza del filosofo greco Platone, da lui
ritenuto un uomo ispirato da Dio. Il Lexikon des Judentums (Lessico del
giudaismo), alla voce "Filone", afferma che questi "fuse il linguaggio e i concetti della filosofia
greca (Platone) con la fede rivelata degli
ebrei" e che "influ� manifestamente sui
padri della chiesa cristiana". Filone sosteneva che Dio era indefinibile
e, pertanto, innominabile.
Durante molto tempo si � sostenuto che il nome di Dio non era contenuto
nel nuovo testamento, neppure nelle citazioni in esso contenute, delle Scritture
ebree basate nella versione dei Settanta in greco, poich� in tale versione, essi
sostengono, appaiono solo i termini Kyrios o Theos. Tiene fondamento questa
affermazione? Investighiamo se questo � vero!
Gerolamo il
traduttore della versione denominata, Vulgata Latina, scrive nel prologo dei
libri di Samuele e dei Re: �Incontriamo il nome di
Dio, il Tetragrammaton, ancora adesso, in alcuni libri greci scritto con lettere
ebree antiche�. I tre frammenti della versione greca dei Settanta che
pubblichiamo dimostrano la veracit� di questa affermazione di
Gerolamo.
9 La
presenza del Tetragramma nel testo delle Scritture Ebraiche e della versione
greca dei Settanta � indiscutibile. Ma nel Nuovo Testamento (Scritture Greche)
il Tetragramma non compare in nessun manoscritto a parte in Apocalisse
19:1..6 come parte dell�espressione �ἁλληλούϊα AlleluYa�
(Lodate Yah). Tracce che il nome divino doveva essere presente nel Nuovo
Testamento sono evidenti da passi come Matteo 6:9, Giovanni 12:28;
17:6,26, Ebrei 6:10.
Se �
vero che i manoscritti in nostro possesso non contengono il Tetragramma dobbiamo
ricordarci che non abbiamo gli originali ma copie risalenti pi� o meno al 4�
secolo dopo Cristo. E se � vero che non abbiamo prove dirette della presenza del
Tetragramma nel Nuovo Testamento abbiamo la prova indiretta della sua presenza
quando vennero scritti gli originali. Il Talmud babilonese nella prima
parte, intitolata Shabbath (Sabato), contiene un codice di regole che
stabiliscono cosa si poteva fare di sabato. In un punto si discute se di sabato
� lecito salvare i manoscritti delle sacre Scritture dal fuoco, e si legge:
�Gli spazi bianchi (gilyohn�m) e i Libri dei Min�m, non possiamo salvarli dal
fuoco. Il Rabbino Jose disse: �Nei giorni
lavorativi bisogna ritagliare i Nomi Divini che vi sono contenuti,
nasconderli e bruciare il resto�. Il Rabbino Tarfon disse: �Possa io seppellire
mio figlio se non li bruciassi insieme ai Nomi Divini che contengono qualora mi
capitassero fra le mani��, dalla traduzione inglese del dott. H.
Freedman. Nel libro Who Was a Jew?, di Lawrence H. Schiffman,
questo brano del Talmud � tradotto cos�: �Non
salviamo dal fuoco (di sabato) i Vangeli e i libri dei minim ('eretici').
Vengono bruciati dove si trovano, essi e i loro
Tetragrammi�.
10 Chi
erano questi Min�m? La parola significa "apostati o settari" e secondo il dott. Freedman, il
termine in questo passo fa riferimento ai giudeo-cristiani. Cos�erano dunque i
gilyohn�m, tradotto "spazi bianchi"?
Forse si applicavano ironicamente agli scritti dei Min�m, come a dire che
valevano quanto un rotolo bianco, cio� nulla. In alcuni dizionari questo
significato � dato come "Vangeli". In
armonia con ci�, la frase che compare nel Talmud prima del brano summenzionato
dice: �I Libri dei Min�m sono come spazi
bianchi (gilyohn�m)�. Ad
ulteriore sostegno che gli originali dei libri del Nuovo Testamento contenessero
il nome Divino, il prof. George Howard, dell�Universit� della
Georgia (USA), osserva: "Quando la Settanta che
la Chiesa neotestamentaria usava e citava conteneva il nome divino in caratteri
ebraici, gli scrittori del Nuovo Testamento inclusero senza dubbio il
Tetragramma nelle loro citazioni". Biblical Archeology Review,
March 1978, pag. 14. Inoltre ci sono valide prove per ritenere che Ges� e gli
apostoli usassero liberamente il Tetragramma. Ad esempio, che Ges� usasse il
nome divino � confermato dall'accusa fatta dopo la sua morte dagli ebrei, accusa
secondo cui, se egli compiva miracoli, era "solo
perch� si era impadronito del nome segreto di Dio". - The Book of
Jewish Knowledge.
11 Ora sorge naturale la
domanda, quale � la giusta pronuncia del Tetragramma?
Il
fatto che il nome di Dio non fosse, n� pronunciato n� letto, fece si che la sua
pronuncia fosse dimenticata, ed il fatto che il testo ebreo era consonantico,
ossia, privo di vocali, fece sorgere molte interpretazioni riguardo alla sua
corretta pronuncia. Come abbiamo considerato, i Massori inclusero le vocali di adonay e di eloim fra le quattro
consonanti del nome provocando diverse erronee letture dello stesso, come Geova,
lettura che ha avuto una gran divulgazione. A partire da alcuni anni, si stabil�
che la lettura doveva essere Yahweh (Yahu�), basandosi sulla pronuncia
Ἰάω che Teodoreto attribu� ai Samaritani. Theodoreti Cyrensis
Quaestiones in Octateuchum (Madrid, 1979), page
112.
Inoltre, a causa della sua sistematica omissione, il nome con il quale
il Creatore si identific� e fece conoscere dal suo popolo, in generale � stato
sostituito nella maggioranza delle versioni delle Scritture, per i titoli
Signore e Dio, seguendo la stessa tradizione dei copisti ebrei. Ci� nonostante,
tutte le evidenze verificabili, confermano che la pronuncia corretta del
Tetragramma � Yah�h.
12 Ritorniamo per un momento
alle origini, ossia, quando Iddio dal roveto ardente si identific�, per mezzo di
un angelo come: �il Dio di Abramo�
(Esodo 3:6). Egli stava per inviare Mos� al paese d�Egitto, paese dove
erano adorati una moltitudine di dei e dee. Mos� non poteva certamente
rivolgersi ai figli di Israele dicendo: �Il Dio dei
vostri padri mi ha mandato a voi ��, perch� la logica domanda sarebbe
stata: �quale � il suo nome?�, infatti Mos�
chiese: �� se essi dicono: �Qual � il suo nome?� che
cosa risponder� loro?�. (Esodo 3:13) Allora Iddio per
differenziarsi dalla moltitudine di dei falsi e senza vita, disse a Mos�:
��ehyeh �aser �ehyeh�, che tradotto
significa: �Io sono colui che �� oppure:
�Io sono colui che esiste�. Con queste
parole Iddio si rifer� a se stesso come a colui che da sempre e per sempre
�. Poich� Iddio parlando di se stesso disse: �Dirai cos� ai figli d'Israele: �(ehyeh) Io sono mi ha mandato da voi��, Mos�
ed il popolo di Israele correttamente lo chiamarono Yah�h (Egli �), che � il sostantivo della
terza persona singolare del verbo essere (yahuh�), che al convertirsi in nome proprio perde
la e finale. Nella nostra lingua, i verbi
si denominano per l�infinito, per esempio: essere, credere,
vedere, ecc., mentre che in lingua ebraica prendono il nome dalla terza
persona singolare del presente indicativo, ossia: �, crede,
vede, ecc.. Perci� il nome Yah�h
derivato da yahuh�, nome del verbo
essere, comprende in realt� la radice grammaticale e tutto il significato del
verbo essere. L�apostolo Giovanni, che conosceva bene il senso di tutto questo,
lo traslittera in greco cos�: �ο ων και ο ην και ο
ερχομενος�,
�colui che �, che era, e che viene�,
(Apocalisse 1:4) ossia, Colui che esiste da sempre e per sempre,
l�Eterno.
13 Anche
se sarebbe difficile ricostruire l�esatta pronuncia del Tetragramma basandosi
nella scrittura ebrea priva di vocali, abbiamo la possibilit� di conoscerla
esattamente tramite le tavolette di argilla in caratteri sillabici cuneiformi
trovate negli scavi archeologici realizzati nella zona assiro babilonese. Alcune
di queste tavolette riportano dei
nomi teofori (nomi che contengono il Tetragramma) come: Yermiyah� Geremia, Yah�kin
Ioiachin, ecc..
Vediamo alcuni esempi di nomi che contengono il Tetragramma �YHUH�:
Clemente Alessandrino corrobora questa lettura, quando nel secondo
secolo della nostra era, trascrisse il nome di Dio dall�ebreo al greco, come
�Ιαού�, (Stromata V; 6,34) (il dittongo greco ού si pronuncia
ύ). Non
� poi strano che secondo l�evidenza disponibile, storici accreditati, come per
esempio Giuseppe Ricciotti nel suo libro Historia de Israel secondo volume pag.
174 (edizioni Luis Miracle) sostenga questa lettura del
Tetragramma. Il famoso Shema di Deuteronomio 6:4 ci ricorda che:
SHMAA YISRAEL YAHUH ELOHEINU YAHUH ECHAD |
ASCOLTA ISRAELE YAH�H � IL NOSTRO DIO YAH�H � UNO
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14 Ges� prima di ascendere al cielo disse ai suoi discepoli:
�Andate e fate discepoli di tutte le nazioni nel mio nome, insegnando
loro ad osservare tutto quello che io vi ho comandato. Ed ecco, io sar� con voi
tutti i giorni, fino a che il mondo finisca�. (Matteo 28:19..20) E poich� in preghiera al Padre disse:
�ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo far� conoscere�,
(Giovanni 17:26) � logico che anche in questo tempo, prima che il mondo
finisca, egli adempia la promessa fatta al Padre di far conoscere il suo nome.
Come? Per mezzo dei suoi discepoli, secondo il comando contenuto negli ultimi
versetti del Vangelo di Matteo. Questa � la espressa volont� del nostro Dio
Yah�h. Leggiamo alcune delle dichiarazioni che fece scrivere nelle sacre
Scritture:
�Il
mio nome sia fatto conoscere in tutta la terra�. (Esodo
9:16)
�Certamente il mio popolo conoscer� il
mio nome�. (Isaia 52:6)
�Quelli che conoscono il tuo nome
confideranno in te, perch�, o Yah�h, tu non abbandoni quelli che ti
cercano�. (Salmo 9:10)
�Poich� ha posto in me la sua fiducia, io lo
salver� e lo protegger�, perch� conosce il mio nome�. (Salmo
91:14)
�La mia bocca proclamer� la lode per Yah�h e
ogni vivente benedir� il suo nome santo per sempre�. (Salmo
145:21)
�Ascolta Israele: Yah�h � il nostro Dio,
Yah�h � uno�.
(Deuteronomio 6:4)
Visto
tutto questo, facciamo quanto � in nostro potere per far conoscere il nome del
nostro amato Padre Yah�h.
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